Protezione

l’antidoto per vivere sereni e longevi

Considerando le alternative,
la vecchiaia non è così male

Maurice Chevalier

Certo, soprattutto se ci si arriva in buona salute! – aggiungerei io

Purtroppo non sempre è così, ma voglio partire da una buona notizia: si vive sempre più a lungo e l’Italia è tra le nazioni più longeve al mondo.

Questo bel dato si accompagna però ad una natalità sempre più in rallentamento e inesorabilmente quindi, ci avviamo ad essere un paese che invecchia sempre più. Se nascono meno bambini infatti, la percentuale di anziani sul totale della popolazione aumenta a scapito delle fasce in età lavorativa.

Nel 2050 gli over 65 saranno un terzo degli italiani,
pari al 50% in rapporto alla popolazione in età lavorativa

Dalle ultime rilevazioni ISTAT emergono altri 3 fattori degni di nota:

  • I nuclei familiari sono e saranno sempre meno numerosi
  • Le famiglie composte da una sola persona (vedovi o single), in costante aumento, sono il 33% del totale
  • 2 coppie su 10 non hanno figli

Riflettendo su questi dati, scaturiscono alcune considerazioni; la prima parte proprio da quel 33% che vivendo soli non avranno nessun tipo di assistenza familiare nell’età avanzata, cosa che riguarda anche le coppie senza prole che avranno bisogno di servizi di assistenza forniti da qualcun altro poiché invecchiando insieme, a meno di qualche rara eccezione, è difficile pensare che da anziani ci si potrà caricare delle esigenze legate alla non autosufficienza dell’altro partner.

I restanti nuclei familiari partono con un vantaggio:
i figli!

Otto sotto un tetto – Serie TV anni 90

Nell’immaginario collettivo, legato soprattutto a quanto accadeva in passato, i figli si sono sempre occupati dei genitori nel momento della non autosufficienza, ma riflettiamoci un attimo; è un modello ancora valido?

Normalmente fino a qualche anno fa i figli vivevano sempre nella stessa città se non anche nello stesso quartiere dei genitori ma ora non è più così scontato. La mobilità interna al belpaese è aumentata. Sempre più giovani per motivi di studio o lavoro si trasferiscono in altre città, spesso distanti rispetto a quello di origine. Saranno disponibili e soprattutto potranno gestire a distanza i bisogni dei genitori qualora non fossero in grado di badare a se stessi?

Appare evidente che in queste circostanze saranno necessarie ulteriori risorse finanziare da destinare a quei soggetti terzi che professionalmente se ne dovranno prendere cura. Certo tutto sommato in Italia abbiamo pur sempre un sistema di Welfare pubblico che tra indennità di accompagnamento, pensioni di inabilità e assistenza domiciliare integrata potrebbe supportarci in questi casi ma io non ci farei granché affidamento.

Con il progressivo invecchiamento della popolazione e contestuale contrazione della popolazione in età da lavoro, ben presto il bilancio statale si ritroverà con più uscite assistenziali rispetto alle entrate. Sarà lecito perciò aspettarsi una riduzione delle prestazioni pensionistiche ed una minor presenza della sanità pubblica.

Per tutto questo esiste un antidoto: PIANIFICARE

le proprie decisioni finanziarie e patrimoniali in modo da potersi garantire un futuro più sereno.

Importanti strumenti di pianificazione e trasferimento del rischio longevità attualmente sono le polizze Long Term Care (LTC) e quelle di rendita vitalizia, alle quali si possono utilmente affiancare altri strumenti giuridico-patrimoniali come il contratto di mantenimento, il trust, la designazione di un tutore o amministratore di sostegno che possa occuparsi della vendita della nuda proprietà in caso di sopraggiunta interdizione.

A questo punto la domanda è:
riusciamo a immaginare che invecchiando potremmo non essere più autosufficienti?

Se proprio non ci riusciamo, se questi argomenti ci mettono ansia, malumore, angoscia o peggio pensiamo che il futuro sia solo una questione di destino per cui non valga la pena occuparsene, allora l’unico rimedio, rimane un bel corno napoletano come amuleto scacciaguai.

In caso contrario bisognerebbe capire:

  • Come farsi trovare pronti quando ciò eventualmente si verificherà
  • Quanto e cosa si potrà realizzare con le risorse finanziarie disponibili
  • Possiamo gestire la situazione da soli o forse sarebbe meglio trasferire questo rischio e farsi supportare da un professionista?

Vuoi approfondire l’argomento?
Vuoi immaginare un futuro sereno e soprattutto sul quale puoi avere il controllo con una adeguata pianificazione?
Scrivimi pure!

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